Vasco Rossi - T'immagini (Live bologna 2008) (drum sheet music)
Vasco Rossi - T'immagini (Live bologna 2008) (drum sheet music)
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📝 Informazioni Generali
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Titolo: T’immagini
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Artista: Vasco Rossi
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Versione analizzata: Live a Bologna – Stadio Dall’Ara, Tour 2008 (Vasco @ Stupido Hotel Tour)
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Album originale: Vado al massimo (1982)
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Durata: circa 5:30 nella versione live
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Genere: Rock melodico / Cantautorale
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Formazione live: Band storica di Vasco con Stef Burns alla chitarra, Claudio Golinelli (Il Gallo) al basso, Matt Laug alla batteria, Alberto Rocchetti alle tastiere
🎭 Contesto e Significato del Brano (Live 2008)
Nel live del 2008, T’immagini diventa un momento teatrale ed emotivo, uno spazio di pausa ironica e riflessiva in mezzo a una scaletta energica. Vasco la interpreta con disincanto e intimità, quasi come se stesse raccontando una storia al pubblico, giocando con la nostalgia e l’imbarazzo delle ex.
Questa versione è celebre perché Vasco:
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interagisce con il pubblico tra le frasi
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sottolinea con sarcasmo certe immagini, come “col vestito sbagliato”
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modula il tempo interno del brano, tenendo sospese alcune parole per creare tensione teatrale
Temi principali:
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Ironia sulle relazioni passate
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Il confronto tra sogno e realtà
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Il tempo che passa e trasforma le persone
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L’effetto tragicomico del reincontrarsi dopo anni
Frasi chiave (live accentuate):
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“T’immagini... se fossimo ancora insieme?” → Vasco la canta col sorriso, ma poi abbassa il tono in modo più malinconico
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“T’immagini... col vestito sbagliato!” → Esclamazione ironica accompagnata da un gesto plateale verso il pubblico
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“T’immagini la faccia che farebbe la gente...” → Detto con gusto quasi teatrale, come se fosse una battuta di scena
🎶 Caratteristiche Musicali (Live Bologna 2008)
Tonalità e Struttura
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Tonalità: Sol maggiore (G) abbassata di mezzo tono per la voce (quindi suona in Fa#)
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Struttura:
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Intro strumentale prolungato con chitarra clean + tastiere
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Strofa: Vasco parla/canta, con pausa tra le frasi
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Pre-ritornello/ritornello: esplosione leggera con chitarra elettrica
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Finale: Vasco prolunga l’ultima frase e gioca con il pubblico con sorrisi e gesti
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Melodia e Armonia
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Melodia: lineare, quasi da recitativo
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Armonia: progressione semplice (I – IV – V), valorizzata da sfumature dinamiche live
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Vocalità: Vasco qui è molto espressivo, alterna voce roca e fraseggio più morbido, dando importanza al significato più che alla precisione
🥁 Caratteristiche Ritmiche e Strumentazione (Live)
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Tempo: Lento (circa 82 BPM)
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Batteria: in punta di bacchette, con rullante morbido, accentua i punti chiave emotivi
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Basso: caldo, rotondo, accompagna quasi come fosse una seconda voce
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Chitarre:
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Stef Burns: riff clean iniziali con delay, poi distorsione controllata nel ritornello
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Finale con assolo leggero e riflessivo
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Tastiere: fondamentali per creare atmosfera, con pad e accordi sospesi
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Cori: spesso assenti, lascia spazio alla voce solista e al pubblico
🎧 Produzione Live e Atmosfera
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Scenografia: luci morbide, colori tenui, in contrasto con i pezzi rock precedenti
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Regia audio: molta enfasi sul parlato di Vasco, microfono spinto in primo piano
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Coinvolgimento del pubblico: ride, canta, ascolta — momento molto partecipato ma silenzioso
📈 Successo e Impatto Culturale
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Brano di culto nei live: chi conosce Vasco lo aspetta per la parte ironica e per l’interpretazione intensa
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È uno di quei pezzi che nei concerti rallenta il ritmo e crea un momento di contatto diretto
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Ogni versione live è diversa: Vasco improvvisa, cambia tono, taglia o aggiunge frasi, rendendo ogni performance unica
🕰️ Legacy e Didattica
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T’immagini è ottimo materiale didattico per:
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Studio del fraseggio vocale espressivo
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Analisi di come un brano cambia nel tempo grazie all’interpretazione
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Laboratori di “teatro-canzone” o storytelling musicale
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È anche utile per imparare:
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A usare il silenzio e la pausa in una canzone
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A comunicare un testo con intenzione e presenza scenica
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✅ Conclusione
La versione live di T’immagini a Bologna nel 2008 è un piccolo capolavoro di interpretazione vocale ed emotiva.
Vasco Rossi trasforma un brano già ironico in una scena teatrale, dove ogni parola è carica di storia e vissuto.
Col suo incedere lento, i suoi sguardi al pubblico, le sue pause mirate, ci fa ridere e pensare allo stesso tempo, come solo i grandi sanno fare.
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