Radiohead - High and dry (drum sheet musc)
Radiohead - High and dry (drum sheet musc)
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Informazioni Generali
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Titolo: High and Dry
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Artista: Radiohead
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Album: The Bends
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Anno di pubblicazione: 1995
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Compositori: Thom Yorke, Radiohead
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Genere: Alternative Rock, Britpop, Soft Rock
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Durata: 4:17
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Etichetta: Parlophone (UK), Capitol (US)
Contesto e Significato del Brano
“High and Dry” è uno dei brani più accessibili e melodici della discografia dei primi Radiohead. Pubblicato in The Bends, segna una transizione dalla rabbia cruda di Pablo Honey verso uno stile più emotivo e riflessivo. Il testo è una riflessione sulla solitudine, il rifiuto e la vulnerabilità — un mix di introspezione e malinconia che anticipa le atmosfere più cupe di OK Computer.
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Tema principale: Sensazione di essere abbandonati e incompresi; fragilità mascherata da cinismo.
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Frasi emblematiche:
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“Don't leave me high, don't leave me dry” → Grido semplice ma diretto, pieno di rassegnazione e desiderio di connessione.
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“Drying up in conversation, you will be the one who cannot talk” → Riferimento alla difficoltà di comunicare, al senso di isolamento interiore.
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Rilevanza attuale: È ancora oggi tra i brani più suonati di Radiohead nei set acustici o in contesti più intimi, molto amato dal pubblico anche generalista.
Caratteristiche Tecniche Musicali
Tonalità e Struttura
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Tonalità: Re maggiore (D Major)
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Struttura:
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Intro: Chitarra acustica con arpeggio delicato e atmosfera soft.
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Strofa: Voce solista, accompagnata da chitarre leggere e basso discreto.
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Ritornello: Apertura melodica maggiore, molto cantabile, con batteria che dà più slancio.
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Bridge/Strumentale: Non convenzionale, ma con brevi momenti di sospensione.
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Outro: Ripetizione del ritornello con dissolvenza emotiva.
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Melodia e Armonia
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Melodia:
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Intima, fragile, a tratti tremolante — tipica di Thom Yorke.
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Frasi corte, sincopate, quasi imploranti, come se la voce fosse sul punto di spezzarsi.
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Armonia:
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Progressioni semplici ma efficaci: uso di accordi maggiori e minori con alternanze emotive (es. D – G – Bm – A).
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Il contrasto tra tonalità maggiore e l’atmosfera triste crea un effetto dolceamaro.
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Caratteristiche Ritmiche
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Tempo: Medio (circa 80–84 BPM), molto regolare.
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Batteria:
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Suonata da Phil Selway con grande discrezione, con rullante leggero e ride molto presente.
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Nessun fill vistoso: accompagna senza disturbare la fragilità vocale.
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Basso: Melodico ma sottile, segue l’andamento armonico con linearità.
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Chitarre:
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Arpeggi puliti, riverberati, con effetto delay e compressore che danno un tono etereo.
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Una delle due chitarre (Johnny Greenwood) aggiunge leggere dissonanze e armonici naturali.
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Uso dell’Elettronica e Produzione
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Strumentazione: Chitarra acustica, elettrica, basso, batteria, voce.
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Produzione:
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Produttore: John Leckie
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Stile: Pulita ma calda, molto bilanciata.
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Effetti: Delay, chorus leggero, compressione sulla voce. Il tutto è pensato per non coprire la vulnerabilità emotiva, ma esaltarla.
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Successo Commerciale e Impatto Culturale
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Classifiche: Hit importante nel Regno Unito, negli USA e in diversi altri paesi.
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Popolarità:
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Uno dei brani più conosciuti dei Radiohead.
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Spesso inserito in playlist, film, serie TV e coverato in versioni acustiche.
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Critica:
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Inizialmente criticato dalla band stessa (Yorke lo considerava troppo pop).
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Col tempo è diventato un classico che mostra la versatilità espressiva dei Radiohead.
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Legacy e Rilevanza del Brano nel Tempo
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Percezione nel tempo: Vista come una delle prime canzoni che mostrano la vera anima malinconica di Radiohead, in bilico tra mainstream e sperimentazione.
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Tematiche attuali: Il sentimento di abbandono e isolamento è universale e molto presente nell’era moderna (sociale e digitale).
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Influenza:
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Ha ispirato band come Coldplay, Keane, Travis.
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È stato un modello di come il rock alternativo può essere intimo senza perdere profondità.
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Conclusione
“High and Dry” è una ballata alternativa che ha lasciato il segno per la sua semplicità disarmante e per la sua capacità di parlare all’emotività profonda dell’ascoltatore.
È uno di quei brani che non hanno bisogno di virtuosismo per essere potenti: basta una voce sincera, una chitarra ben suonata, e una melodia che racconta più di mille parole.
Un punto di svolta nella carriera dei Radiohead, e un ponte emotivo tra il britpop e l’art-rock del futuro.
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