Muse - Newborn (drum sheet music)
Muse - Newborn (drum sheet music)
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📝 Informazioni Generali
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Titolo: New Born
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Artista: Muse
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Album: Origin of Symmetry (2001)
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Versione analizzata: Studio + live (spesso opener o highlight nei concerti)
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Autori: Matthew Bellamy, Dominic Howard, Christopher Wolstenholme
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Genere: Alternative Rock / Progressive Rock / Piano Rock
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Durata: 6:03
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Etichetta: Mushroom / Taste Media
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Produzione: David Bottrill & Muse
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Curiosità:
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Secondo singolo estratto da Origin of Symmetry.
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Rappresenta il perfetto equilibrio tra classica, elettronica e rock aggressivo.
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È considerato da molti fan e critici come uno dei brani più rappresentativi dei Muse di sempre.
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Il celebre riff di chitarra nacque da un arpeggio di piano che Bellamy suonava come esercizio tecnico.
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🎭 Contesto e Significato del Brano
“New Born” parla della disumanizzazione causata dalla tecnologia e della perdita di contatto con la realtà sensibile.
Il “neonato” del titolo rappresenta l’uomo moderno, fragile e vulnerabile, che nasce in un mondo sempre più artificiale e alienante.
Temi principali:
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Alienazione digitale: la tecnologia come trappola che anestetizza l’anima.
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Rinascita e consapevolezza: la lotta per restare umani.
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Dualità: nascita e distruzione, purezza e potere.
Frasi emblematiche:
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“Link it to the world, link it to yourself.”
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“Destroy the spineless, show me it’s real.”
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“Fade out again and fade out.”
→ È un testo profetico, che anticipa di vent’anni le paure legate al virtuale e all’iperconnessione.
🎶 Caratteristiche Tecniche Musicali
Tonalità e Struttura
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Tonalità: Fa minore (F minor)
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Tempo: Moderato all’inizio (~70 BPM) → accelera nel riff principale (~140 BPM)
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Struttura:
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Intro: arpeggio di pianoforte (modale, in Fa minore con movimenti cromatici)
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Strofa 1: voce eterea e sospesa su armonie di piano
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Ritornello / riff: esplosione di chitarre distorte e groove travolgente
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Bridge: sezione quasi metal con basso e batteria serrati
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Outro: rallentamento finale, ripresa del tema pianistico
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Melodia e Armonia
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Melodia: inquieta e ascendente, piena di tensione.
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Armonia: alterna modalità classiche (doriche e minori naturali) a modulazioni improvvise.
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Vocalità: Bellamy passa da sussurri angelici a grida quasi operistiche, incarnando il contrasto tra fragilità e potenza.
🥁 Caratteristiche Ritmiche e Strumentazione
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Batteria (Dominic Howard):
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Strofe: pattern leggero e controllato, in dialogo con il piano.
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Riff principale: ritmo in 4/4 con accenti marcati su cassa e crash, quasi “militare”.
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Bridge: doppia cassa e groove quasi metal.
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Basso (Chris Wolstenholme):
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Linea pulsante e distorta.
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Spesso in ottava con la chitarra, ma con spinta ritmica fondamentale.
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Piano (Matthew Bellamy):
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Intro arpeggiato su scala minore → diventa il tema principale.
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Accompagna la voce nelle strofe con note singole e accordi aperti.
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Chitarra (Matthew Bellamy):
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Riff centrale tra i più iconici della storia della band.
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Distorsione “fuzz” e wah controllato.
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Alterna precisione meccanica a momenti caotici e rumoristici.
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Voce (Bellamy):
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Alternanza di intimità e intensità estrema, tipica della sua teatralità vocale.
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🎧 Produzione Studio
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Sound: ibrido tra rock progressivo e elettronica organica.
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Mixaggio (David Bottrill):
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Piano e voce limpidi nelle strofe.
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Chitarra e basso enormi nei riff.
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Batteria ampia, mixata con profondità naturale.
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Produzione (Muse):
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Equilibrio perfetto tra controllo e caos.
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Ogni sezione ha un diverso mondo sonoro, ma tutto converge in una tensione coerente.
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📈 Successo e Impatto Culturale
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Classifiche:
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#12 UK Singles Chart (2001).
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Successo critico e fan favourite sin dal debutto.
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Live:
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Brano immancabile nei concerti, spesso opener o punto di climax.
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Il riff chitarristico è uno dei momenti più esplosivi della scaletta Muse.
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Ricezione critica:
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Descritto come “una sinfonia rock in miniatura”.
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Considerato da NME e Kerrang! uno dei migliori brani rock dei primi anni 2000.
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Cultura pop:
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Presente in videogiochi (Guitar Hero 5, Rocksmith).
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Simbolo della trasformazione dei Muse da promessa indie a band monumentale.
🕰️ Legacy e Attualità
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Percezione nel tempo: ancora oggi uno dei brani più amati dai fan e dai musicisti.
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Temi universali: tecnologia, rinascita, libertà → più attuali che mai.
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Eredità artistica: New Born segna il punto di svolta dei Muse:
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più ambiziosi, più pesanti, più visionari.
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È il prototipo di ciò che diventeranno in Absolution e Black Holes and Revelations.
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✅ Conclusione
“New Born” è il brano che definisce l’identità dei Muse:
una combinazione perfetta di raffinatezza classica e potenza rock.
Con il suo piano ipnotico, il riff devastante e il testo apocalittico, rappresenta la nascita del loro suono “cosmico e drammatico”.
Un capolavoro di equilibrio tra controllo e caos, che ancora oggi resta una delle più grandi dichiarazioni artistiche del rock moderno.
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