Genesis - The Lamia (drum sheet music)
Genesis - The Lamia (drum sheet music)
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Informazioni Generali
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Titolo: The Lamia
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Artista: Genesis
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Album: The Lamb Lies Down on Broadway
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Anno di pubblicazione: 1974
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Compositori: Tony Banks, Phil Collins, Peter Gabriel, Steve Hackett, Mike Rutherford
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Genere: Progressive Rock, Rock Psichedelico
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Durata: 6:56
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Etichetta: Charisma Records
Contesto e Significato del Brano
The Lamia è uno dei brani centrali del concept album The Lamb Lies Down on Broadway, un’opera rock ambiziosissima, costruita come un viaggio onirico, mitologico e simbolico attraverso l’inconscio del protagonista Rael.
Il termine Lamia proviene dalla mitologia greca e descrive creature seducenti e letali, simili a sirene o succubi, che attirano gli uomini per poi divorarli. Nella canzone, Rael entra in un bagno marmoreo dove tre Lamie lo seducono sensual-mente, ma poi muoiono misteriosamente dopo averlo toccato. Il brano è un'allegoria potentissima della tentazione, del desiderio, della paura della sessualità e della morte dell'illusione erotica.
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Tema principale: Seduzione, disillusione, morte simbolica, fine dell’innocenza.
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Frasi emblematiche:
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“They nibble the fruit of my flesh” → immagine di consumo carnale e simbolico.
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“With their tongues, they test, taste and judge all that is mine” → senso di spossessamento emotivo e identitario.
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“The Lamia have left me for dead” → caduta finale, abbandono totale.
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Rilevanza attuale: La canzone continua a parlare di temi profondi come il desiderio, il trauma, l'identità e la perdita del sé in modo ricco di metafore e simbolismo.
Caratteristiche Tecniche Musicali
Tonalità e Struttura
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Tonalità: Mi minore (E minor), con frequenti modulazioni e ambiguità modale.
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Struttura:
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Intro: Pianoforte (Tony Banks) con arpeggi dolci e sospesi, atmosfera malinconica e rarefatta.
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Strofa: Voce sussurrata e teatrale di Peter Gabriel, con accompagnamento di tastiere e basso melodico.
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Pre-ritornello: Passaggi armonici più scuri e dissonanti, con enfasi lirica crescente.
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Ritornello (non marcato in modo pop): Crescita emotiva, ma mai esplosione.
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Bridge/strumentale: Solo di Steve Hackett (chitarra elettrica) a tratti struggente, pieno di sustain e fraseggi lirici.
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Outro: Ritorno al piano malinconico, dissolvenza dolente.
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Melodia e Armonia
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Melodia:
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Costruita con linee sinuose e cromatismi.
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Il canto di Gabriel è narrativo, teatrale, intimo, con una gamma espressiva enorme.
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Armonia:
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Ricca di modulazioni, accordi diminuiti, accordi sospesi.
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L’atmosfera è quella tipica del romanticismo decadente, tra Debussy e i King Crimson.
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Progressioni non lineari, con una tensione armonica perenne.
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Caratteristiche Ritmiche
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Tempo: Lento (circa 68–72 BPM), ma con variazioni dinamiche fluide.
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Batteria:
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Phil Collins accompagna con finezza: ghost notes, piatti atmosferici, dinamiche quasi orchestrali.
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Nessun groove convenzionale, ma una presenza cinematica.
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Basso:
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Mike Rutherford disegna contrappunti lirici, spesso dialoganti con il piano.
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Chitarre:
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Steve Hackett usa volume swells, legato e note lunghe, evocando pathos e malinconia.
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Nessun riff, ma frasi che ricamano il dolore sul tessuto armonico.
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Uso dell’Elettronica e Produzione
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Strumentazione: Pianoforte elettrico e acustico, mellotron, chitarre elettriche, basso, batteria, voce.
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Produzione:
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Produttore: John Burns e Genesis stessi.
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Stile: Ampio uso di riverbero naturale, overdubbing analogico, suoni caldi e organici.
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I sintetizzatori (ARP, Mellotron) creano ambientazioni quasi gotiche.
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Successo Commerciale e Impatto Culturale
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Brano non pensato per le radio, ma ha acquisito uno status di culto tra i fan del prog.
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È considerato uno dei brani più poetici e toccanti dell’intero concept.
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Live:
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Suonato raramente, soprattutto nei tour solisti di Hackett o Gabriel.
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Il suo carattere intimo e narrativo lo rende più adatto all’ascolto che all’esecuzione “da stadio”.
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Influenza:
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Citato da artisti come Steven Wilson, Opeth, Porcupine Tree come capolavoro compositivo.
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Ha influenzato l’uso del simbolismo sessuale e del mito nella musica rock.
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Legacy e Rilevanza del Brano nel Tempo
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Percezione nel tempo: Brano tra i più raffinati mai scritti dai Genesis.
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Tematiche attuali: La sessualità problematica, la paura dell'intimità, il trauma sono temi oggi più discussi che mai.
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Influenza:
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Ha aperto la strada al rock narrativo ed esistenziale.
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Ha ispirato forme di racconto musicale concettuale in ambito indie, prog-metal e post-rock.
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Conclusione
The Lamia è un brano profondo, simbolico, viscerale. Una mini-opera gotica in forma di canzone, che riesce a unire una scrittura musicale raffinata a un testo denso di immagini archetipiche e psicoanalitiche.
Insieme a The Carpet Crawlers, è uno dei momenti più intensi de The Lamb Lies Down on Broadway, ma anche uno dei più umani e dolenti.
Un ascolto da vivere a occhi chiusi, come si fa con i sogni più intensi, o gli incubi più rivelatori.
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