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Arethe Franklin - Muddy Water (drum sheet music)

Arethe Franklin - Muddy Water (drum sheet music)

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Titolo: Muddy Water
Artista: Aretha Franklin
Album: Spirit in the Dark (1970)
Autori: Joe Babcock
Genere: Soul / Gospel / Rhythm & Blues
Durata: 3:22
Etichetta: Atlantic Records
Produzione: Jerry Wexler, Arif Mardin, Tom Dowd
Curiosità: È uno dei brani che mostra maggiormente la fusione tra gospel e soul nella fase più intensa della carriera di Aretha Franklin, quando lavorava con alcuni dei migliori musicisti rhythm & blues dell’epoca.


Informazioni Generali

“Muddy Water” è un brano in cui Aretha Franklin esprime tutta la sua potenza gospel, unita a un groove soul profondissimo. Pubblicato nel 1970 nell’album Spirit in the Dark, è uno dei momenti più intensi del disco, un pezzo che richiama le radici del blues ma lo trasforma in una celebrazione spirituale piena di energia e passione.
La voce di Aretha domina completamente il brano: è graffiante, intensa, piena di slancio emotivo, capace di trasformare ogni frase in un’esperienza quasi religiosa.

Contesto e Significato

“Muddy Water” è un brano che parla di riscatto, cambiamento e purificazione. L’acqua “torbida” del titolo rappresenta i momenti difficili, le sfide, le ferite, ma anche il passaggio attraverso cui ci si libera e si rinasce più forti.
È un brano intriso di spiritualità: non una religione dogmatica, ma un gospel intimo, umano, terreno. Aretha canta con l’urgenza di chi vuole liberarsi dal passato e affrontare il presente con forza nuova.

Struttura Musicale e Tonalità

Il brano è costruito intorno alla tonalità di La maggiore, con tipiche progressioni soul e gospel che rendono il pezzo caldo e coinvolgente. Il tempo è medio, intorno ai 92–96 BPM, con un groove oscillante e morbido che ricorda le radici R&B degli anni ’60.
La struttura alterna strofe forti e dirette a un ritornello più aperto e spirituale, con il tipico call-and-response gospel che Aretha utilizza magistralmente.

Strumentazione e Groove

La batteria è essenziale ma molto espressiva. La cassa sostiene un groove deciso, il rullante ha un attacco secco ma caldo, mentre il charleston dà continuità con un movimento R&B fluido. Il feel è leggermente “laid back”, perfetto per creare quel senso di profondità tipico del soul gospel.
Il pianoforte — suonato in molte tracce da Aretha stessa — è centrale nella costruzione dell’armonia, con passaggi gospel e accenti energetici. Le chitarre elettriche sono bluesy, con un crunch leggero e fraseggi sporchi. Il basso è pieno, rotondo e sempre pulsante. Gli organi Hammond e i cori gospel completano l’atmosfera spirituale e potente del brano.
Per un batterista, il pezzo è eccellente per lavorare su groove soul, feel R&B, dinamiche e interplay con piano e voce.

Produzione ed Estetica Sonora

La produzione di Spirit in the Dark è ricca ma naturale, tipica dell’Atlantic Records nel suo periodo d’oro. Jerry Wexler, Tom Dowd e Arif Mardin creano un suono caldo, analogico, dove ogni strumento respira. La voce di Aretha è sempre al centro, circondata da arrangiamenti potenti ma mai invadenti.
Il risultato è un brano che suona vivo, reale, pieno di energia spirituale e autenticità.

Impatto e Legacy

“Muddy Water” non è tra i singoli più commerciali di Aretha Franklin, ma è amatissimo dagli appassionati per la sua intensità e il suo valore artistico. È un brano che rappresenta perfettamente la sua fase gospel-soul più pura e potente. Viene spesso riscoperto da musicisti, soprattutto batteristi e tastieristi, proprio per il groove straordinario e la forza dell’interplay strumentale.
È uno dei pezzi che conferma perché Aretha Franklin è considerata la più grande voce del soul di sempre.

Conclusione

Suonare “Muddy Water” significa entrare nel cuore del soul gospel: groove profondo, feeling, dinamiche e un supporto totale alla voce. La batteria deve essere solida, presente e piena di anima, senza mai diventare invadente. È una trascrizione ideale per chi vuole approfondire il linguaggio soul degli anni ’60 e ’70 e imparare a sostenere un brano con intensità e calore.

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